Descrizione
Questo luogo ha da sempre attirato l’uomo per la sua ricchezza di acque e risorse naturali, infatti il Mulino di Cervara, oggi porta di accesso dell’Oasi, era già funzionante nel 1325. Esso svolse la sua attività molitoria fino all’inizio del secolo scorso, quando venne dismesso per essere utilizzato come magazzino e, successivamente, come stalla.
Visto lo stato di abbandono, il Comune di Quinto di Treviso acquistò nel 1984 il terreno dell’Oasi e nel 1992 iniziò l’opera di restauro del Mulino: furono salvati gli affreschi presenti all’interno e all’esterno, vennero ricostruiti i macchinari e le due ruote in legno. Infine, la ricostruzione fu completata con la messa in funzione di due diverse macine, una in pietra e l’altra a cilindri. Oggi il Mulino è nuovamente in grado di funzionare, anche se solo a scopo didattico.
All’interno dell’esteso canneto, che occupa buona parte del cuore interno dell’Oasi, trovano rifugio molte specie di uccelli che vi svernano o nidificano, tra cui il Martin pescatore, l’Airone cenerino, il Porciglione, il Tarabusino, il Tuffetto, la Cannaiola, il Pendolino, il Germano reale, l’Alzavola ed il Cigno reale.
Dove il terreno è più asciutto, al canneto si sostituisce il bosco igrofilo costituito da Ontano nero, Pioppo e Salice bianco. Dai primi anni ’80, un’area boscosa all’interno dell’Oasi accoglie una grande colonia di aironi (garzaia) nella quale si contano circa 200 nidi di Airone cenerino, Nitticora e Garzetta.
Una notevole varietà di piante e fiori delle zone umide si può ammirare all’interno dell’Orto Botanico, nel quale sono state raccolte e classificate circa 50 specie vegetali, alcune delle quali rare e preziose come il Trifoglio fibrino e il Giunco fiorito.
Da sempre impegnata nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale, la Fondazione Cassamarca ha promosso e sostenuto il restauro degli edifici, la realizzazione dell’Orto Botanico ed il ripristino della fruibilità naturalistica dell’Oasi attraverso un importante intervento di manutenzione ambientale. Lo sfalcio dei canneti e la pulizia dei canali interni dell’Oasi, vengono svolti in modo da non compromettere l’esistenza e la riproduzione delle specie animali e vegetali.